domenica 11 marzo 2012

La mia esperienza Erasmus - Parte III

Devo ammettere che sono stata un po' distante negli ultimi tempi. Avevo promesso a coloro a cui avevano fatto piacere i miei posts sull'Erasmus di scrivere di più, ma sapete.. qui la vita scorre in fretta e nemmeno me ne accorgo. Mi sembra ieri quando sono ritornata a gennaio dopo le vacanze di natale, disperata perché mi ero stancata di stare in Inghilterra e perché dopo aver trascorso ben tre settimane a casa, passando uno dei natali più belli di sempre, mi scocciava ritornare a riabituarmi alla cultura inglese, agli inglesi in generale.
Non dimenticherò mai quel 13 gennaio quando, messo piede nella mia camera del college, sono scoppiata a piangere e sono andata subito a guardare l'orario del mio biglietto aereo del 16 marzo, data in cui andrò definitivamente a casa. Non stavo bene, non sentivo di essere nel posto giusto per tanti motivi di cui non mi va di parlare qui.. non perché non voglia raccontarveli eh, ma perché certe cose è meglio tenersele per sé, soprattutto se so chi legge il mio blog.
Poi le cose sono andate migliorando a poco a poco, la tempesta se ne è andata ed è spuntato fuori un bellissimo sole. Ho rivalutato Durham, quel posto che per lunghi tre mesi ho tanto criticato. Chi mi conosce, chi ha parlato con me sulla mia esperienza Erasmus sa come l'ho definita: il posto più inculato dell'Inghilterra, la città universitaria più piccola e noiosa del mondo. Il luogo in cui 5 minuti c'è il sole e per un'ora piove.
Adesso a distanza di quel 13 gennaio, mi sento parecchio cambiata. Ho imparato ad amare questo posto, forse per le splendide persone che ho conosciuto, ho imparato a capire una cultura fin troppo differente dalla mia, ma soprattutto ho imparato a crescere.
Manca poco alla mia partenza, solo cinque giorni, e in me ho sentimenti fin troppo contrapposti. Da una parte vorrei tornare a casa perché mi manca la mia famiglia, il mio dolcissimo nipotino che a natale mi ha ricoperto di bellissimi sorrisi sdentati, i miei amici, le mie cose, un letto decente che non mi faccia svegliare tutte le sante mattine col mal di schiena, ma da una parte sì.. vorrei restare qui perché non mi va di ritornare alla realtà, non mi va di ritornare alle responsabilità e poi in fondo Durham è stata la mia seconda casa ed è qui che ho imparato tanto, è qui che ho conosciuto delle bellissime persone, è qui che ho pianto, sorriso ed è che qui che mi sono divertita ma anche annoiata.
Ho anche pensato di tornare qui a studiare per la specialistica. Mi piacerebbe tanto perché l'università in Inghilterra è molto efficiente e in più imparerei sicuramente meglio questa bellissima lingua che la gente si ostina a dire che è semplice, quando in realtà non lo è affatto. Ma poi mi rendo conto che se io sono riuscita ad apprezzare anche un posto piccolo come Durham, è soprattutto per quelle persone che mi sono state accanto in questi mesi, che mi hanno sempre cercata e dimostrato tanto. E loro saranno qui il prossimo anno? Purtroppo no. E' assurdo come a volte ci si affezioni a persone che in realtà non puoi dire di conoscere, a persone che sai che prima o poi dovrai salutare per sempre perché vivono a centinaia di km da te e che non sai se incontrerai mai più nella vita. Eppure a me sembra di conoscerli da sempre. Non li dimenticherò mai, perché hanno lasciato in me davvero tanti bei ricordi. Ognuno di loro mi ha dato tanto, anche con un semplice sorriso, con uno sguardo o con una battuta stupida.

Che dire, il tempo è volato in fretta. Se chiudo gli occhi e mi immagino al marzo 2011 mi rivedo in un turbine di emozioni, quando avevo da poco saputo che avevo vinto l'Erasmus e non sapevo se esultare o deprimermi. Perché infondo io avevo partecipato al concorso perché lo desideravo da tanto ma principalmente solo per dimostrare a chi non credeva abbastanza in me che sarei riuscita ad affrontare un'esperienza fuori casa per molto tempo. Ma non avevo abbastanza voglia di partire e mettermi in gioco perché in realtà neanche io sapevo se davvero sarei riuscita ad affrontare un cambio di vita come questo e avevo paura di rendermi conto che chi non aveva grandi aspettative su di me avesse ragione. Mi rivedo disperata tra mille documenti da firmare, tra i conti alla rovescia e i tanti pensieri come "manca ancora tanto, 5 mesi e sarò lì", "mancano 3 mesi, 2 mesi, un mese.. cacchio manca solo una settimana.. oddio domani a quest'ora sarò già a Durham".
Adesso mi ritrovo a pochi giorni dalla partenza verso casa. Sono ovviamente contenta di rivedere le persone che amo e non sarebbe normale se fosse il contrario, ma ho dentro come un senso di tristezza che mi accompagna un po' dagli inizi di marzo e che va incrementando col passare dei giorni. Odio gli addii. Odio quando ci si lascia dicendo "eh ma non ti preoccupare che tanto troveremo un modo per rivederci tutti", perché si sa, quando si ritorna alla vita di tutti i giorni e si viene nuovamente risucchiati dalle vecchie abitudini troppe volte ci si dimentica delle persone che hanno fatto parte della tua vita anche per soli 5 mesi.
Ma non importa, è così che va la vita. Ho incontrato tanta gente che ha seguito il mio stesso percorso per anni e che adesso viaggia su binari completamente opposti, molto probabilmente non li vedrò e sentirò più, ma in un modo o nell'altro resteranno comunque sempre nel mio cuore, così come questa fantastica esperienza dell'Erasmus che mi ha dato veramente tanto, che mi ha insegnato a contare solo sulle mie forze, a rialzarmi dai problemi e a camminare a testa alta, mi ha insegnato ad apprezzare ogni piccolo gesto, a rivalutarne altri, mi ha insegnato a crescere. Mi sento una persona diversa rispetto a 5 mesi fa e davvero sento di aver dimostrato a me stessa molto più di quanto potessi aspettarmi perché sono riuscita a far fronte a delle situazioni che non avrei mai immaginato di superare, che potrebbero sembrare delle sciocchezze agli occhi degli altri, ma che per me erano come degli ostacoli impossibili da scavalcare.

Che dire, l'Erasmus è un'esperienza meravigliosa. Mi ha dato tanto nel bene e nel male e non lo dimenticherò mai. MAI!
Ringrazio chi mi è stato accanto in tutti questi mesi, ringrazio i miei amici italiani, i miei coinquilini inglesi che mi hanno insegnato tanto, ringrazio la mia famiglia e il mio ragazzo che mi hanno sempre sostenuta e sopportata. Ringrazio la famiglia del mio ragazzo che è venuta a trovarmi. Ringrazio anche chi sto dimenticando di citare. Vi porto tutti nel cuore.









































Ed eccovi Durham:
































Nel cuore, SEMPRE!

Daniela