Ciao ragazze, eccomi tornata con la seconda parte della mia esperienza Erasmus in Gran Bretagna! Qui il tempo è abbastanza uggioso, ma chi è già stato in UK per più di una settimana saprà che solo un giorno su sette si ha la fortuna di vedere un po' di sole da queste parti.
Nel primo post che ho scritto vi avevo parlato un po' dei preparativi per il viaggio e tutte le emozioni che si provano prima di una esperienza così lunga e importante fuori casa. Vi dirò, prima di partire ero molto preoccupata e i pensieri che dominavano la mia testa erano: e come farò? come cucinerò? come baderò a me stessa? riuscirò nei lavori di casa? Ebbene sì, sono sempre stata una persona piuttosto pigra e purtroppo mia madre mi ha sempre abituata male perché a casa mia l'unica cosa che davvero facevo era ordinare la mia stanza. Sono però partita con la convinzione che una volta terminato l'Erasmus sarei ritornata in Italia trasformata in una buona donnina di casa. E' ancora presto per dirlo ma da un mese a questa parte ho dovuto fare i conti con piatti e pentole da lavare, spesa, cibo da cucinare, lavatrice, ferro da stiro e tanto altro e non ho avuto ancora nessun segno di cedimento.
Ma non voglio focalizzare il mio post su questo argomento, piuttosto oggi vi racconterò un po' di questo mese e mezzo trascorso in terra inglese.
Il primo ricordo che mi salta in mente è quando ho messo piede per la prima volta nella mia camera al college. E' un ricordo piuttosto triste. La stanza era vuota e il letto era completamente da fare e io non sapevo nemmeno da dove iniziare. A casa avevo sempre sistemato le coperte e lenzuola subito dopo sveglia ma non avevo mai fatto un letto dall'inizio. A tutto ciò si è aggiunto anche il fatto che qui le coperte sono molto diverse dalle nostre e non esistono lenzuola. Ho guardato il cuscino - piatto e molle - e ho rimpianto il mio che abbracciavo tutte le notti. Subito dopo aver preparato il letto, mi sono seduta, ho dato uno sguardo all'intera stanza e mi sono detta: ma chi me lo ha fatto fare????
Il giorno dopo ero piuttosto euforica! Appena sveglia mi sono affacciata dalla finestra e c'era un coniglietto che allegramente attraversava il cortile e mi sono preparata per la visita della città. Per la prima settimana sono stata scarrozzata a destra e sinistra da simpatici ometti in maglietta gialla (non erano nient'altro che studenti del mio college che facevano da guida agli international students) che ci hanno mostrato le bellezze di Durham e hanno cercato di riempire il più possibile le nostre giornate. Hanno fatto davvero un gran bel lavoro, se non fosse per una sera in cui un norvegese ha avuto la fantastica idea di invitarci a cena nella sua cucina e cucinare la pasta alla bolognese. Ragazze, non vi dico lo schifo. Di seguito vi scriverò il loro modo di cucinare la pasta al sugo: cuciono gli spaghetti fino a farli diventare molli e nel sugo inseriscono pezzi di pomodoro, carne tritata, carote, (e fin qui niente di preoccupante), origano, 3 quintali di cipolla e 5 quintali di peperoni. Sì, avete letto bene.. PEPERONI! Inutile dirvi che ho ruttato per tre giorni di fila...! Io l'ho mangiata tutta e a ripensarci mi faccio schifo da sola, ma quando c'è fame....... non mi ci fate pensare! La cosa più sconvolgente è che uno degli international students ha avuto il coraggio di dire: "It is better than Italian pasta!". Stendiamo un velo pietoso.
Passata la settimana con le guide in magliettina gialla, è iniziato il vero e proprio Erasmus. Mi sono addentrata nella vita di tutti i giorni e la prima esperienza traumatica è stata il supermercato. Nel mio immaginario ho sempre avuto la concezione che tutti i supermercati fossero simili tra di loro e invece mi sono dovuta ricredere. La prima cosa che ho comprato credo sia stata la pasta, ma quando mi sono ritrovata davanti lo scaffale delle passate di pomodoro, ho subito capito perché gli stranieri fanno la pasta al sugo veramente di merda. Qui non esiste pomodoro senza qualche schifezza dentro. Ce ne è di tutti i tipi: con cipolla, con funghi, con aglio, con carne tritata. Tutti i tipi tranne il buon caro pomodoro semplice che noi tutti in Italia conosciamo. Che tristezza. Ho scoperto solo dopo un mese che in realtà c'è anche qui, ma si trova in uno di quegli scaffali nascosti che al supermercato non ti caghi manco di striscio. L'ho subito comprato ma non ho ancora avuto modo di provare.
Altro scaffale preoccupante è quello della carne. Avete presente la bistecca fiorentina??? Ebbene, qui non esiste carne fine e ogni fetta è spessa almeno un centimetro, e anche più. Così tutte le mie speranze di prepararmi la cotoletta o di cucinare una bella fettozza di carne arrostita sono andate in fumo. Non mi sono data per vinta però e ho provato ad acquistarla lo stesso. Esperienza decisamente da dimenticare: la carne è grassissima, è dura e piuttosto stopposa, di quella che quando la mastichi senti pure il rumore. Brrrr.. ho i brividi. Ho provato anche a cucinare le polpette - sia al forno che fritte - e so che non proverò più a rifarle. Non sanno di niente! Incredibile, ma qui la carne è totalmente insapore. E fu così che in un mese ho mangiato carne solo 3 volte. Successivamente ho ripiegato sul pollo che pare essere l'unica cosa mangiabile. Per il resto.. God bless frozen food!
Potrebbe sembrare che non mangio molto, ma in realtà mangio parecchio qui, più del mio solito, ma mi manca molto il cibo italiano e ormai sta diventando il mio chiodo fisso. Non faccio altro che dire: "eh ma quando torno in Italia devo rimangiare il pane, la pasta al pistacchio, le scaloppine, le lasagne, il risotto ai funghi, gli arancini, ma soprattutto la VERA carne". Ok BASTA parlare di cibo. A volte mi sento pure ingorda.
Proseguiamo quindi il racconto. Nella prima settimana di ottobre ho partecipato al giorno dell'immatricolazione e in questa università è un evento piuttosto importante. Per chi non lo sapesse, io mi trovo in Erasmus a Durham, nella cui cattedrale è stato girato il film Harry Potter. L'immatricolazione consisteva appunto nel raggiungere la cattedrale dove si sarebbe svolta la celebrazione, vestiti assolutamente eleganti e con la toga indosso. Insomma, in vero stile Harry Potter. E' stata un'esperienza davvero molto carina ed emozionante, peccato però che per le due settimane successive girovagavo per le strade come uno zombie. Ebbene sì, mi sono ammalata! Ho avuto febbre, tosse, mal di gola e mal di testa e mi sono imbottita di antibiotici a più non posso. A tutto questo si è anche aggiunto il fatto che per ben due notti sono stata svegliata dall'allarme antincendio del mio palazzo alle 6 del mattino e sono stata costretta ad uscire fuori di fretta e furia con solo il pigiama addosso. Inizialmente si pensava fossero test antincendio, ma col passare dei giorni ho invece scoperto che in realtà qualche intelligentone faceva scattare l'allarme col tostapane. Ora mi dico io: ma alle 6 di mattina tu che cazz ci fai in cucina col tostapane??? Mistero! Non vi dico l'incazzatura.
Tutto il mese è poi trascorso all'università tra lezioni di Storia, Spagnolo, Inglese ed Arabo e qualche uscita serale o pomeridiana con delle ragazze italiane che ho conosciuto qui. Se c'è una cosa di cui sono sicura dopo un mese e mezzo all'estero è che gli italiani sono ovunque e sono più di quanto si possa pensare. Molto spesso mi è capitato di incontrare in maniera del tutto involontaria tanti italiani messi assieme.. roba che mi sembrava di essere capitata in un vero e proprio covo made in Italy.
Detto questo, non ho molto altro da dire. Durham è piccoletta e la si visita tutta in mezz'ora. E' una città molto graziosa ma al tempo stesso un po' noiosetta e per fortuna ho vicino la ben più grande Newcastle, almeno se voglio fare una gita fuori porta e verso una città più grande so su cosa ripiegare. Tra l'altro è anche molto bella e davvero movimentata, oltreché essere strapiena di negozi veramente invitanti.
Comunque, non voglio annoiarvi più di tanto quindi per adesso il mio racconto finisce qui. Ho deciso che nel prossimo post vi parlerò del comportamento degli inglesi e tutte le loro stranezze con cui ho avuto a che fare in questo mese....e vi assicuro che c'è molto da raccontare.
Bene ragazze, vi saluto e come vi ho già scritto nel post precedente, se questi resoconti vi risultano noiosi vi prego di dirmelo assolutamente!
Un bacio e a presto.
Daniela
P.S.: per le make-up addicted, sì non vi preoccupate.. ci sarà anche un post con gli acquisti inglesi :-P